E’ un momento della vita in cui tutto mi sembra fermo. Ho un lavoro solido, che mi garantisce la stabilità del posto fisso un compagno presente, due bimbi affettuosi e vitali.
Eppure … Eppure Vorrei qualcosa di solo mio, una stanza tutta per me, come direbbe Virginia Wolf, dove muovermi a piacimento. Vorrei una tela bianca da dipingere secondo i miei gusti e gli umori del momento, senza interferenze dall’esterno, senza che qualcuno mi indichi la direzione da seguire.
E allora mi viene un’idea che non è neppure molto originale, anzi che forse è un po’ la moda del momento. Eppure il pensiero mi solletica e più ci penso e più mi intriga. Sì sarebbe divertente aprire un blog. Quindi faccio un giro nella rete e ne scopro alcuni davvero belli. Mi piacciono soprattutto quelli delle donne, che si raccontano, che parlano di sé, della propria vita o delle proprie passioni.
Così, dato che l’autostima è la mia carta vincente, penso che non sarò all’altezza. Perché non sarò mai brava come queste regine della rete, che scrivono meglio di Elena Ferrante, che fanno delle fotografie che neanche Annie Leibovitz, che hanno una vita così interessante, che la mia al confronto sembra quella di Cenerentola prima dell’avvento della fatina. E poi diciamocelo chiaro: tra me e l’informatica c’è lo stesso feeling che corre tra Paperone e Amelia, la strega che ammalia. E così abbandono l’idea.
Poi però arriva un’altra idea. Mi piacerebbe scrivere delle storie, vorrei raccontare di chi ha avuto il coraggio di prendere per mano la propria vita e di condurla su un percorso più affine al proprio modo di essere, fregandosene delle aspettative altrui. Non mi interessano storie di eroi o cambiamenti epici, ma vorrei cogliere quella scintilla che ha sprigionato la forza di cambiare. Allora faccio una perlustrazione sul web mi accorgo che non è neppure una strada così battuta, quella di scrivere storie di cambiamento. Così decido di provare, di lanciarmi.
Lo so che non sarà buona la prima, è da troppo tempo che non scrivo. Senz’altro non avrò l’ironia di Claudia di Nonsolomamma o l’originalità di Enrica di Tiasmo. Dovrò trovare un stile tutto mio e pazienza se lo farò strada facendo. Per una come me, il cui gran male è stato sempre e sarà sempre uno: quello di desiderare e sognare, invece di volere e fare, per dirla come Gadda, (o sempre con la testa tra le nuvole, per dirla come mia madre) iniziare è importante perché rompe il ghiaccio e dà concretezza. Poi per migliorare e correggere ci sarà sempre tempo.
Ma la strada verso il cambiamento passa anche da qui, dal coraggio ad un certo punto di buttarsi, senza tenere tutto sotto controllo senza avere, in partenza, tutti gli strumenti per affrontare il viaggio. Quindi faccio mio il motto per cui “done is better than perfect”, metto da parte le scuse, e mi convinco sempre più a portare avanti questo progetto ( per l’autostima invece … beh sono passata ieri dal cantiere e c’era ancora questo cartello:
Non so dove mi porterà questa nuova avventura. Però voglio mettermi alla prova, quello sì. Ho fatto delle scelte nella vita che mi hanno portata lontana dalle mie passioni così a volte ho paura di non poter fare più nulla per cambiare la rotta e temo che i miei sogni si trasformino in rimpianti. Anche se forse più che una paura è un alibi per mantenere tutto immutato e non rischiare nulla. E allora vorrei che questo blog fosse una chance per avvicinarmi un po’ di più alle cose che mi piacciono davvero, un primo passo per mettermi in sintonia con quelle passioni, la scrittura soprattutto, che sento più vicine al mio modo di essere.
Questa è la storia del cambiamento che mi riguarda, che è una cosa piccola piccola, che non ha certo scardinato certezze o messo in bilico equilibri assodati. Però un po’ di coraggio l’ha richiesto, quello sì, perché aprire un blog è anche un modo per mettersi in discussione, perché un conto è dire mi piacerebbe scrivere e un altro è andare a vedere se sarò brava a farlo.
Ma già sento il profumo delle cose nuove, l’aria frizzantina dei cambi di stagione. Iniziare a scrivere un blog mi ha fatto sentire la vertigine di quando si entra in un terreno inesplorato, il capogiro di quando si incontra un amore nuovo, il brivido di non sapere dove condurrà il viaggio. In effetti quando un cambiamento si mette moto fa un po’ girare la testa, smuove energie e risveglia emozioni. E sono sensazioni belle che alimentano il desiderio di andare avanti, di continuare questa avventura per vedere dove porterà e se sarà davvero un’occasione per cambiare passo.
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