A te che sei arrivato troppo presto, ma già al primo sguardo mi hai scippato l’anima e rubato il cuore nascondendo la refurtiva dentro a una fortezza inespugnabile,
a te, che hai la passione per la cucina e mi prepari, con indiscutibile talento, minestre di chiodini e torte di lego, che io fingo di assaporare deliziata, mentre già intravedo in te il Cannavacciuolo del futuro,
a te, che conduci il triciclo e la bicicletta con una competenza e disinvoltura, che io, autista imbranata, posso solo invidiarti, insinua impietoso tuo padre,
a te, che quando ti regalano una caramella ne pretendi un’altra per tua sorella e poi corri a porgergliela fiero, come fa un eroe con il suo trofeo,
a te che quando ti arrabbi pesti i piedi e scagli oggetti, che sei testardo, cocciuto e talvolta irriverente, attributi non certo auspicabili quando fai i capricci, ma che forse da grande ti potranno essere d’aiuto se con in nostro sostegno saprai tramutarli in caparbietà e determinazione,
a te che ti infili nell’incavo del mio collo come una lumaca nel suo guscio, e che è sempre “mamma” la prima parola che pronunci al tuo risveglio,
a te, che porti in dote i lineamenti di un angelo e l’espressione di una birba e che a tre anni hai già capito come si conquista una donna,
a te, che parli un linguaggio inedito e piuttosto inaccessibile e mi fai lunghi discorsi appassionati offendendoti a morte se non li capisco al volo,
a te, che mi porgi la manina e mi trascini in un mondo, per me inesplorato, di piste per trenini, sirene di pompieri e campane che suonano a festa (che poi, per tutto il giorno, mi rimbombano in testa),
a te, che hai un’innata passione per il verde, nella tonalità del gelato al pistacchio, più che in quella degli spinaci e che quando giochi con tua sorella non vuoi fare il principe azzurro, ma quello verde, s’intende!
a te che sei il mio bambino e che, mi dicono, per me lo resterai per sempre,
buon compleanno,
la mamma.
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