Sono sempre stata quella che si definisce una brava ragazza. Nonostante abbia avuto i miei moti di indipendenza, ho avuto un’adolescenza e una giovinezza, forse un po’ tormentate, ma tutto sommato poco ribelli.
Ciononostante non mi ritengo una persona ordinaria, ma credo al contrario di avere una fantasia piuttosto vivace che mi fa rifuggire da tutto ciò che è stereotipato e convenzionale. Tuttavia sono di natura poco incline alle trasgressioni e violare le regole per il solo gusto di farlo non mi gratifica per nulla.
Eppure per poter veramente esprimere se stessi, un po’ ci si deve ribellare: al modello dei genitori, alle convenzioni ma soprattutto alle etichette che gli altri tendono ad appiccicarci addosso come una lettera scarlatta. Si deve lottare e uscire dagli schemi. Bisogna smettere i panni di chi vuole accontentare tutti, rispondere alle aspettative altrui, fare la crocerossina di anime perse.
Io invece, per un lungo periodo, ho preferito nascondermi dietro quello stereotipo di brava ragazza che, più che un vestito tagliato su misura, è col tempo diventato una corazza un po’ pesante e poco funzionale. Non so se è vero che le brave ragazze vanno in paradiso e quelle cattive dappertutto, ma credo che lo spirito di ribellione aiuti a raggiungere i propri obiettivi.
E infatti pur non avendo alcun rimpianto per le trasgressioni, se dovessi tornare indietro la brava ragazza non la farei più. Questo non significa che mi metterei a provare tutte le droghe in ordine alfabetico, che vorrei sperimentare l’ebrezza del coma etilico o la vertigine della lussuria più sfrenata. Però la mia è un’età di bilanci e inevitabilmente di rimpianti.
Perciò ecco i consigli che darei alla brava ragazza di allora per invitarla a godersi di più la vita e a vivere più in sintonia con i suoi desideri:
- Fai quello che ti piace fare, ascolta le tue passioni e insegui i tuoi sogni, anche se vanno controcorrente e non sono alla portata. Ignora chi ti dice che è preferibile dedicarsi a ciò che apre strade, assicura guadagni e garantisce posti fissi. Le ambizioni altrui lasciale realizzare agli altri;
- Fai il bagno nel mare di mezza notte, trascorri almeno un anno intero all’estero, impara a suonare uno strumento;
- Individua l’attimo in cui assecondare i tuoi desideri a discapito dei consigli sensati e riconosci il momento in cui dare retta all’istinto e far tacere la ragione, spesso quest’ultima dice il vero, ma il primo lastrica le strade che conducono alla realizzazione personale;
- Frequenta chi ha voglia di ridere, di divertirsi e di fare festa. Trascura chi passa il tempo a lamentarsi, chi è sempre insoddisfatto, chi nel buio non sa indicarti una luce, ma anche chi giudica a priori e critica a prescindere;
- Non perdere tempo con chi non ti vuole o con chi ti ama a pezzetti, con chi apprezza la tua dolcezza, ma snobba la tua timidezza, chi ama i tuoi sorrisi, ma non asciuga le tue lacrime, con chi ti porta al cinema, ma non al mare. L’amore vero non pilucca nel tuo piatto, ma mangia con gusto l’intera pietanza;
- Smetti di contare sempre fino a dieci prima di agire, qualche volta puoi fermarti a tre;
- Ascolta la musica, il suono del vento, il tuo cuore, ma ignora il giudizio degli altri, perché agli altri in generale, interessi pochissimo, e spesso soffrono di invidia;
- Smetti di sparare con il cannone sui tuoi difetti, di essere impietosa con te stessa e con le tue mancanze, di criticarti, di trovarti inadeguata. Impara a volerti bene, ricordati delle tue virtù e impiega il tempo a coltivarle;
- Impedisci al tuo passato di farti da zavorra. Trova le cause e lascia stare le colpe. Poi abbandonalo e guarda avanti, c’è tutto un futuro da costruire e ha bisogno che le tue energie non vengano sprecate con inutili fardelli;
- Abbi più coraggio. La paura, diceva una donna saggia, è fatta di niente.
In realtà più li rileggo e più mi convinco che questi consigli siano rivolti sì alla brava ragazza di allora, ma siano soprattutto indirizzati a quella di oggi, che farebbe bene a recitarli a voce alta almeno tre volte al dì, possibilmente prima dei pasti.
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