curano il loro aspetto, sanno che è un modo per imparare a volersi bene e per darsi valore, che l’autostima passa anche da lì.
coltivano i loro interessi, come con gli animali domestici li nutrono, li dissetano, li portano fuori a prendere aria, lo fanno per dare voce al meglio di sé, ma anche per salvarsi dalla noia, dall’appiattimento e da se stesse.
inseguono i loro sogni e cercano la loro strada, non si accontentano di seguire percorsi tracciati dalle aspettative altrui, ma consultano la topografia dei propri desideri prima di mettersi in cammino.
ridono di se stesse, hanno capito che prendersi in giro è un modo per accettarsi e per volersi più bene, per accogliere con un sorriso gli aspetti più scomodi di sé. Si sono accorte che l’auroironia assolve più di un prete in confessionale la vigilia di Natale.
hanno fatto la pace con le proprie debolezze, e non le occultano ad ogni costo, ma le lasciano vivere, consapevoli del fatto che aggiungono fascino alla loro personalità e la rendono più interessante.
non si piangono addosso, ma si rimboccano le maniche e cercano una soluzione. E se ne hanno bisogno chiedono aiuto, perchè sanno che non è un atto di resa, ma un segno di coraggio.
credono nell’amicizia tra donne e la coltivano, hanno sperimentato che è un luogo accogliente nel quale confidarsi e condividere, ma anche per ridere e praticare la leggerezza.
non aspettano il principe azzurro, hanno scoperto che è solo un puffo più alto degli altri e che come i puffi non esiste, ma credono nell’amore, quello che non si esaurisce in un “vissero felici e contenti”, ma che va innaffiato giorno dopo giorno, con impegno e passione.
non vivono solo per i loro figli, si sono convinte che è il modo più efficace per renderli infelici
puntano l’obiettivo verso il mondo, i suoi sorrisi e le sue smorfie di dolore e non esauriscono il rullino in una scarica autoreferenziale di sterili selfie
non si fanno la guerra, ma si alleano tra loro, credono che, in un mondo che è ancora lontano dal considerarle pari all’uomo, sia meglio tenersi per mano.
Mi piacciono le donne che ci riescono, ma soprattutto mi piacciono quelle che ci provano. Quelle che alzano la mano, quelle che vanno a vedere, quelle che fanno un altro giro.
Mi piacciono le donne che assomigliano a quella che vorrei diventare.
#25novembregiornatacontrolaviolenzasulledonne
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