In questo periodo di ricerca di senso, tento di abbattere il recinto della mia comfort zone e di ampliarne il perimetro.
Mi sono convinta, con il tempo, che per farlo non sono necessari sforzi eclatanti, ma bisogna procedere per gradi.
Si tratta di piccoli passi, niente di clamoroso, ma sono un modo per uscire dal pantano, dalla melma di tutti i giorni, per trovare la strada per sentirmi più viva e non rinchiusa nella rete della routine quotidiana. Perché tanto meno c’è libertà di pensiero e di azione e tanto più ci troviamo a muoverci in un recinto sempre più stretto e soffocante, che ci fa sentire sempre più schiacciati. Per stare bene e sentirsi più liberi invece è necessario allargare il proprio margine di azione.
Ecco di seguito un elenco di piccole cose che sto cambiando nella mia quotidianità per spostare un po’ più in là il mio spazio di movimento:
1) mentre vado al lavoro ho smesso di guardare sul cellulare. Basta social, basta notizie sui quotidiani, basta internet. Mi metto le cuffiette nelle orecchie, ascolto la musica o qualche podcast e mi guardo intorno. Mi fa sentire più parte del mondo, meno alienata. Anche se il mondo intorno ha la testa sprofondata dentro al l’i-phone.
2) mi sono iscritta ad un canale youtube di crescita personale che si chiama “il corpo e la mente” è tenuto da una psicologa e psicoterapeuta che si chiama Silvia Pasqualini. Ne ascolto una puntata al giorno, come se dovessi prendere una pillola, ma zuccherata, o come se dovessi aprire una casellina del calendario dell’avvento. Lei ha un approccio profondo, ma anche molto pragmatico e alcune delle cose che dice, mi risuonano dentro e sono degli ottimi spunti per migliorare il mio stile di vita e il mio approccio nei confronti degli ostacoli che mi si parano di fronte o di quelli che io stessa tendo a fabbricarmi e nei quali resto impigliata.
3) ho scoperto la meditazione. E’ una pratica che finora ho sempre guardato con un certo scetticismo. Mi sembrava un’attività un po’ troppo new ege per i miei standard, senza alcun risvolto di tipo pratico. Invece mi sono informata e ho scoperto che ha degli effetti molto concreti e dà dei benefici sia a livello fisico che mentale provati scientificamente: riduce lo stress, controlla l’ansia, migliora la consapevolezza di sè e l’attenzione, combatte la depressione. Quindi ho iniziato a provare, 10 minuti al giorno, mi sembra sforzo minimo a confronto dei vantaggi che potrebbe portare. Starò a vedere nel tempo se quello che promette corrisponde al vero, fare atti di fede non è da me, per poter confermare devo prima sperimentare, ma vi farò sapere.
Come dicevo sono solo piccoli passi per aggiungere un po’ piu’ di libertà nella vita di tutti i giorni. Però mi fanno sentire in movimento, che sto agendo e cambiando le cose, seppur pian piano. E lo sto facendo io.
Sono sempre stata una che credeva nel pensiero magico e onnipotente. Pensavo, in altri termini, che sarebbe bastato volere fortemente una cosa e le forze dell’universo si sarebbero messe in movimento per farmela ottenere (magari bastava solo iscriversi alla news letter).
Se poi non accadeva, e spesso succedeva così, era ovviamente tutta colpa della sfiga. La conseguenza era che non muovevo un muscolo per ottenerla. Le motivazioni erano diverse: paura, pigrizia, tendenza a procastinare. L’ho già detto paura?
Ho capito invece con il tempo che se vuoi una cosa, devi andartela a prendere. Non che questa scoperta mi abbia svoltato la vita, sono comunque una gran pigrona e poi sono una che tende ad impantanarsi, a rimestare nel torbido, a poltrire sul divano. Ma almeno adesso quando scopro qualcosa che mi piace o mi fa stare bene provo ad alzare la mano e ad afferrarla.
E voi cosa fate per ampliare la vostra comfort zone e sentirvi più liberi?
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