SDRAMMATIZZANDO

All’ospite molesto ha aperto la porta mia figlia grande, nonostante le avessimo raccomandato di non far entrare gli estranei. Lui, irruento qual è, non si è fatto pregare e si è subito accomodato. Devo dire che con lei è stato piuttosto indulgente. Qualche starnuto e un paio di linee di febbre e l’ha lasciata in pace, a godersi la dad con il suo simpatico seguito di “maaaaammaaaa non riesco a collegarmi” o “maaaaammaaaa che compiti devo fare nell’ora asincrona?” e con la maaaaammaaaa a chiersi perchè, nel momento del bisogno, il papà sia sempre in riunione.

Dopo di che l’invasore si è dedicato al fratello, ma anche con lui ha deciso di non accanirsi. Nel suo caso, però, credo che se ne sia andato per la disperazione. E’ probabile che non ce la facesse più, a sentir parlare, tutto il giorno e senza soluzione di continuità, di carte pokemon e relative evoluzioni.

La sottoscritta aveva due guardie del corpo che hanno fatto ciò per cui sono state ingaggiate. Gli hanno tirato un bel paio di sberloni e pur non riuscendo a mandarlo al tappeto, l’hanno stordito e reso mansueto. Non sa ancora, invece, se riuscirà a sopravvivere alla dad di entrambe le creature, somministrata in contemporanea. Seguitela per ulteriori sviluppi.

L’unico a non aver subito l’aggressione dell’invasore è stato il Torinese. Lui, di angeli custodi, ne aveva ben tre e forse quell’unità in più ha fatto la differenza, perchè il nemico si è spaventato e gli ha girato alla larga. Ciononostante ogni tanto si lamenta: “non sono in forma” dichiara. “E che cos’hai?” chiedo io. “Mi sento strano” replica con l’espressione preoccupata.

Mi aspetto da un momento all’altro che la sua pelle diventi verde oliva, che i suoi muscoli inizino a lievitare a dismisura strappandogli i vestiti e che cada vittima di una feroce furia distruttiva. E invece non accade nulla. A mio modesto parere si tratta di un fenomeno di autosuggestione indotto dalla consapevolezza di avere il nemico dentro casa. Potrei, in alternativa, ipotizzare che, essendo un maschio, ha una fifa blu, ma non vorrei essere tacciata di sessismo.

Certo, tra dad, riunioni a distanza, lezioni sincrone e asincrone e “mamma mia annoio”, ad un certo punto della quarantena mi sono chiesta se sono davvero sicuri che chiudere in casa famiglie composte da una mamma, un papà e due bimbi piccoli sia un modo per avere meno morti.

In ogni caso, siamo stati fortunati. Ma non solo, abbiamo fatto quello che era necessario per difenderci in caso di aggressione. E a quanto pare è servito.

E se volete che ve la dica tutta, non ho avuto paura. Forse perchè ci siamo protetti, forse perchè Omicron non è molto aggressiva, forse perchè sapevo che i nonni erano al sicuro. Ma c’è di più. Credo di averla vissuta bene anche perchè avevo intorno quello che avrei voluto.

Leggevo in questi giorni di Alessandro Baricco, al quale hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica. Lui ha dichiarato di esserci rimasto male, ma nemmeno poi tanto, perchè ha la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto.

E questa cosa mi ha fatto realizzare che, nei momenti di difficoltà, le risorse a cui attingiamo, alla fine, sono sempre le stesse.


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